............. un po' di storia ... |
|
|
ROSOLINA MARE, ALBARELLA
Il Delta del Po, area di straordinario interesse naturalistico, è frutto dei depositi delle torbide del Po che nel XII sec., con la rotta di Ficarolo, deviò il suo alveo verso nord assumendo il tracciato odierno. L’avanzamento della terraferma provocato dal fiume arrivò a minacciare l’insabbiamento del porto di Chioggia, per cui i Veneziani decisero di deviare verso sud lo sbocco del Po compiendo, nel 1604, il famoso taglio di Porto Viro. ROSOLINA
è uno dei centri principali del Delta: a partire dalla fine degli anni 50
ha avviato un notevole sviluppo sfruttando le risorse che l’ambiente
offre, ciò che, nel 1987, ha meritato al paese un importante
riconoscimento nazionale; esso ha rappresentato la provincia di Rovigo
nella mostra-convegno "Comuni della piccola grande Italia” tenuta a
Roma per valorizzare le iniziative che hanno contribuito a portare l'Italia
fra i Paesi più evoluti del mondo. |
Innanzitutto,
grazie al suolo sabbioso, ROSOLINA ha attivato un’orticoltura
altamente
specializzata che ha trovato specialmente nel radicchio rosso un grande
punto di forza: poi, con gli anni 60, ha saputo interpretare
tempestivamente le richieste dell’evoluzione sociale attrezzandosi per
il turismo balneare in un ambiente naturale unico in Italia qual è il
Delta del Po: è sorta così ROSOLINAMARE, a 3 kn, da Rosolina, che si
raggiunge percorrendo la strada panoramica sull’argine destro
dell’Adige e dove l’attrezzatura per l’ospitalitàè in grado di soddisfare
i gusti più diversi: dal camping al resìdence, dall’alloggio presso
famiglie all’albergo a tre stelle. Alcuni anni dopo, nel 1967, iniziava
a prendere vita il lossuoso centro turistico dell’ISOLA DI ALBARELLA,
in grado di offrire tuiti i comforts più qualificati e gli svaghi più
vani (sportivi, spettacolarì, culturali), in una vera oasi di tranquillità.
Albarella, a il [cm da Rosolina, si raggiunge costeggiando un ramo del
Fo chiamato Fo di Levante. |
|
|
L’area
compresa fra l’Adige e il Po di Levante è di grande suggestività
paesaggistica anche per la ricchezza della vegetazione; la flora tipica
delle zone umide vi ha grande rigoglio sia nelle piante arboree che nelle
cespugliose e nelle erbacee, che forniscono un ambiente idoneo ad una
ricca fauna altrettanto caratteristica: si tratta, insomma, di una zona di
elevato interesse naturalistico. Per valorizzare questi aspetti è stato anche realizzato a ROSOLINA-MARE in località Porto Caleri, a cura del Servizio Forestale Regionale, un Giardino botanico litoraneo, aperto al pubblico da Aprile a Settembre.
Il
territorio del Delta del Po rappresenta un delicato equilibrio fra
terra e acqua, mantenuto dall’uomo con opere di bonifica e
consolidamento. Da questa azione derivato un ambiente di grande interesse,
sia dal punto di vista floristico che da quello faunistico, di cui è ampiamente riconosciuto il valore ecologico,
culturale e storico.Inoltre il reticolo del Delta del Po è anche meta dì un turismo che al
giorno d’oggi non, richiede soltanto la balneazione ed il divertimento
ma vuole anche sempre maggiori momenti di naturalità. |
È per soddisfare questa esigenza, ma anche per educare il turista al rispetto dell'ambiente, per far conoscere i vantaggi offerti da questo e per conservare un ambito di grandissimo interesse scientifico, che la Regione del Veneto tramite il Servizio Forestale per le province dì Padova e Rovigo, ha realizzato il GIARDINO BOTANICO Litoraneo in località Porto Caleri. Il
GIARDINO BOTANICO Litoraneo sorge su una superficie di 24 ettari,
dei quali circa 4 sono stati acquistati ed i rimanenti sono di proprietà
del demanio marittimo e sono stati dati in consegna. All’interno
dell’area non è stato eseguito nessun intervento volto a modificare
l’ambiente, mentre sono stati tracciati dei sentieri didattici per
evidenziare i diversi tipi di ambiente ritrovati dopo accurati studi
svolti in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università
di Padova. |
|
|
Il
GIARDINO BOTANICO Litoraneo comprende due ambiti naturali
estremamente
significativi dal punto di vista naturalistico, ambedue visitabili
attraverso i sentieri appositamente predisposti, la successione
vegetazionale dal Litorale sabbioso fino all’entroterra e la
vegetazione delle zone prospicienti le lagune. Percorrendo il primo sentiero sì può ammirare l’evoluzione della vegetazione dalla spiaggia fino alla pineta. L’ambiente delle sabbie costituisce un esempio di ambiente estremo, dominato dall’azione del vento e del mare, caratterizzato da aridi substrati incoerenti, poco adatti a trattenere l’acqua e da alte temperature estive, soprattutto a livello del suolo. Solo poche specie altamente specializzate riescono ad affrontare queste condizioni di vita. A pochi metri dalla battigia crescono le prime specie vegetali pioniere, che hanno uno sviluppo vegetativo stagionale. Si incontrano innanzi tutto bassi cespugli di CAKILE MARITTIIMA (ravastrello maxittimo), una pianta dalle foglie succulenti e dai fiori bianco-rosati, che sbocciano durante l’estate. Superati gli effimeri popolamenti di Cakile o frammisti ad essi, si stabiliscono cespugli di piante dotate di ampi e diffusi sistemi radicali con i quali si oppongono alla mobilità della sabbia. AOROPYRON
JUNCEUM (gramigna delle spiagge), è una graminacea cespitosa che assicura
una prima modesta fissazione della sabbia sollevata dal vento che soffia
dal mare verso l’interno. Nello stesso ambiente troviamo anche PRYNGIUM
MARITTIMUM (calcatreppola marittima) che forita bassi cespugli con
foglie coriacee e assai spinose, di colore glauco e CALYSIEGIA
SOLDANELILA (vilucchio marittimo) dai bei fiori rosei campanulati che si
stendono sulle dune in radi cuscinetti, Superate le prime dune e
proseguendo ancora verso l’entroterra, si incontrano dune più alte e consolidate dalla presenza di AMMOPHILA LI’rrORALIS (sparlo pungente). Essa forma un efficace ostacolo alla sabbia trasportata dal vento e la trattiene tra i suoi densi cespugli. Si formano così cumuli isolati, che tendono a confluire, dando così origine al sistema delle dune litoranee. |
Questa
successione, completa dei raggruppamenti appena descritti, presuppone un
arenile ampio, non soggetto ad erosione n~aiina e non eccessivamente
disturbato da insediamenti turistico-balneaii. Proseguendo
verso la pineta, le pani sommitali delle dune più interne ed il loro
retroduna ospitano una comunità di muschi e licheni che trattengono
lacqda pio-vana e la cedono lentamente. Questi ambienti sono ravvivati
destate dalle gialle fioriture del profumato IIELYCRISUM ITALICUM (elicrìsio);
assai comuni sulle dune consolidate sono anche SCABIOSA ERGENTEA (vedovina
delle spiagge), HELIANTIThMUM NIJMMULARIUM (eliantemo maggioTe),
T’UMANA PROCUMBENS (fiumana), ECHINOPFIORA SPINOSA (finocchio
litorale spinoso), OENOTHERA BIENNIS (enagra comune) e AMBROSIA MARITIMA,
Mano a mano che cisl a]lontana dalla spiaggia in direzione del bosco, il
suolo diventa
progressivamente più stabile e ormai adatto all’insediamento di
cespugli quali HIPPOPHAE RHAMNOIDES (olivello spinoso) e JUNIPERUS COMMUNJS
(ginepro). Lolivello spinoso è un arbusto assai ramificato e provvisto di
spine, con foglie di colore verde chiaro e biancastre nella pagina
inferiore. Arriva
a qualche metro di altezza e si distingue anche per le bacche dì un hel
colore aranciato. Il ginepro, arbusto cespuglioso sempreverde
caratteristico dei boschi aridi, presenta foglie bosfonnate in aculei
pungenti. Interessante è inoltre la presenza di cespugli di PI4IILYREA
MEDIA (fllirrea o ilatro), sempreverde tipico della macchia mediterranea,
che si trova qui associato oltre che all’olivello spinoso e al ginepro
anche ad ASPARAGUS ACUTIFOLIUS (asparago pungente) e a LONICERA ETRUSCA (caprifolio
etrusco). Questa macchia così ben rappresentata in queste dune,
costituisce per la pineta un indispensabile mantello protettivo contso i
venti che soffiano dal mare, La pineta è l’unico ambiente vegetazionale
che ha visto l’intervento dell’uomo; essa
è infatti il risultato dei rimhoschimentì di PINUS PINEA (pino
domestico) |
|
PINUS
PINASTER (pino marittimo) eseguiti dal Corpo Forestale dello Stato attorno
agli anni ‘4~ e 50 per proteggere il terreno dall’erosione e le zone
retrostant dal vento che spira dal mare; al giorno d’oggi tendono ad
essere sostiftite dal LECCIO (Quercus ilex) per formare il tipico bosco
mediterraneo. Il loro sottobosco èestremamente povero, arricchito però
in primavera dalla fioritura di alcune orchidee dei GENERI
CEPHAIANTI4ERA, ORCHIS ED OPHRYS. Nella
fascia ad ovest del GIARDINO BOTANICO Litoraneo si può osservare inoltre
una zona ricca di ULMUS MINOR (Olmi) indice di situazioni ambientali favorevoli
all’insediamento di un bosco dì tipo pianiziale. Di notevole interesse paesaggistico naturalistico e vegetazionale è anche il secondo sentiero che si snoda attraverso gli ambienti salnnstri prossimi alla laguna di Caleri. Percorrendo questo si potrà ammirare la vegetazione tipica delle barene”, caratteristici isototti tabulari della laguna, di natura argillosa, ricoperti da piante perenni resistenti alla forte salinith del terreno, come ARTHROCNEMUM FRUTICOSUM, HALIMIONE PORTULACOIDES, LIMONIUM SEItOTINUI.4, ASThR TRIPOLIUM, ARTEMISIA COERIJLESCENS, PUCCINELLIA PALI]STRIS. Sui
margini delle stesse si sviluppa inoltse una vegetazione alofila
stagionale formata da SALICORNIA,
SUEDA MARITTh4A e SAISOLA SODA. Lungo i margini dei canaletti vive
inoltre anche SPARTINA MARITIMA. Dopo
aver attraversato la barena, il percorso si conclude percorrendo i terreni
dunosi e qui la vegetazione alofila sì mescola a quella propria delle
dune, i suoli sono meno salati e più sciolti e si ha un discreto sviluppo
di JUNCIJS MARiTIMUS e INLJLA CRrrHMOIDES. In
tutta l’area del giardino, nelle ore più propizie, ‘e facile
osservare la tipica fauna del Delta deL Po, in particolare uccelli,
piccoli mammiferi e roditori in condizioni dì ftanquillitù. Una visita al GIARDINO BOTANICO Litoraneo di Porto Coleri oltre ad essere un motivo per una passeggiata in mezzo alla natura è anche in grado di offrire un valido spunto didattico tale a soddisfare sia esigenze scientifiche che educative, h4tta questo per sensibilizzare gli utenti ad una cultura ambientale, |